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Lo scorso 5 maggio l’amico “anglosiculo” John Peter Sloan ha partecipato come speaker al Tedx Talks di Siracusa. Se non lo sai, Tedx è un’importante comunità internazionale che organizza eventi in tutto il mondo per la promozione delle idee e della cultura. Tra i tanti relatori che vi hanno finora partecipato ci sono scienziati, intellettuali, inventori, insegnanti, imprenditori ma anche gente comune che si è distinta per essere riuscita a fare vera innovazione e che viene spinta a condividerla nell’ottica di una divulgazione senza confini.

Nel suo speech John ha parlato del suo straordinario metodo di insegnamento della lingua inglese: un sistema che da anni porta avanti con libri, corsi e spettacoli in tutta Italia. Di John ho parlato anche in questo vecchio post.

John non è laureato. Cioè, per intenderci, non è un insegnante “tradizionale”. Tuttavia, ciò non gli ha impedito di insegnare con approccio “fuori dagli schemi” (outside the box) avendo ideato, sviluppato ed applicato un nuovo metodo di insegnamento per rimpiazzare il vecchio e rigido metodo di insegnamento della lingua inglese fatto da letture, dettati, grammatica e, soprattutto, da una fonetica difficilissima da capire e memorizzare. Il metodo che ha inventato consiste fondamentalmente nel far leva su due aspetti: la comicità, di cui è un vero maestro essendo anche un talentuoso attore, e l’interpretazione dei suoni basato su disegni piuttosto che sul classico “alfabeto fonetico”.

Ecco il video del suo speech a Tedx Talks di Siracusa: guardalo con calma e poi prosegui la lettura. Troverai un riepilogo che può risultare utile al tuo business.

Dunque, che consigli pratici puoi ricavare dal discorso di John Peter Sloan da applicare al business odierno, sempre più legato alle informazioni e quindi alla capacità di comunicare?

Quali “leve” puoi utilizzare per concretizzare il “pensare fuori dagli schemi” di cui lui parla nel video e che possono consentirti di renderti “indimenticabile”?

Analizzando il video e l’attività imprenditoriale di JPS ho individuato tre punti chiave che puoi applicare anche tu per comunicare in modo più efficace: eccoli.

1) Usa le immagini

Tutto ciò che è “visualizzabile” si ricorda meglio e più a lungo: è il vantaggio della memoria visiva. John ha trasformato i simboli fonetici, caratteri impossibili da associare e ricordare se non dopo molto tempo ed allenamento, in disegni che potrebbero fare anche i bambini come il fiorellino e l’omino morente!

Come puoi anche tu usare le immagini per raccontarti meglio (o raccontare meglio i tuoi progetti, i tuoi prodotti, i tuoi servizi, ecc…)?

La risposta ovvia è: creando delle “associazioni mentali”. Non esiste una formula magica per riuscirci, tuttavia le chance di riuscirci sono innumerevoli: basti pensare ai grafici a barre o a torta per rappresentare i tuoi dati, molto più esaustivi di un paragrafo dattiloscritto. Pertanto scrivi pure i tuoi testi, ma allega sempre una o più immagine il più possibile rappresentativa del concetto che vuoi comunicare.

Esempi pratici:

  • Ogni articolo del tuo blog dovrebbe avere un’immagine ben studiata ed originale che ne rappresenti bene il focus. Non è essenziale che lo faccia in modo “letterale”, quel che conta è che faciliti il cervello del lettore nell’istantanea attività di associazione che esso fa nel momento in cui legge il titolo ed osserva, seppur per un istante, quell’immagine. Se ad esempio in un post del tuo blog culinario presenti una nuova ricetta, anziché inserirne la foto in evidenza, perché non nel corpo del pezzo e piuttosto dare risalto a qualcosa che presenti il tuo contenuto in senso più ampio? Si tratta di un rivisitazione di un occhio di bue? Lo sguardo strambo di un bovino potrebbe essere di gran lunga più “ricordabile”, originale ed efficace!
  • Ogni altro contenuto testuale dovrebbe avere grafici, info-grafiche, foto e disegni. Non è necessario inserirli sempre e comunque, è però essenziale farlo in presenza di contenuti tendenzialmente complessi perché le immagini aiutino nel duplice scopo di meglio comprenderli e fissarli.
  • Usa le immagini anche nel public speaking. Pur non essendone un esperto, ti consiglio sempre di argomentare i tuoi discorsi a voce utilizzando delle immagini con la differenza che, questa volta, dovrai descriverle, creando delle vere e proprie immagini nella mente del tuo ascoltatore. Esiste una letteratura interessante al riguardo e che approfondisce bene il concetto: ad esempio il libro dell’esperto di public speaking Patrick Facciolo “Creare immagini con le parole”. Se vuoi puoi acquistarlo qui.

2) Usa la comicità (ma non troppo!)

Mentre il primo punto è una tecnica di comunicazione che con perseveranza si può imparare, la comicità è probabilmente qualcosa che si ha dalla nascita. Su questo punto non mi dilungo perché entrerei nel campo della psicologia e dell’antropologia, campi in cui il vero maestro è un certo Luca Mazzucchelli di cui in passato ho parlato qui. Tuttavia posso dirti che anche se non sei un “burlone nato”, puoi lavorare al tuo “mindset” per avviarlo sulla strada della positività e del non “serioso” (che fa rima con noioso).

Ciò che allontana infatti il tuo target (o se parliamo di insegnamento, i tuoi studenti) è un ambiente troppo formale e rigido. Imparare a non prendersi troppo sul serio è il primo passo per non risultare troppo seri. Ti raccomando di mettere sempre a suo agio il tuo target… è troppo importante!

Ma attenzione a non esagerare… sii equilibrato! Il bravo comunicatore è chi riesce ad intrattenere senza stancare/annoiare, e magari anche divertire, ma allo stesso tempo sa tenere in mano le redini della situazione. Eccedere in comicità senza il dovuto “controllo” può certamente impedire l’efficacia in termini di professionalità percepita.

3) Usa il coraggio (ovvero… non omologarti mai!)

Chi si omologa è perduto. Come ho spesso scritto nei miei post sul brand positioning, essere differenti a tutti i costi non è la chiave del successo (perché si può essere diversi e fare flop comunque), ma è in ogni caso una condizione fondamentale per fare business efficacemente in un mercato invaso da messaggi solo apparentemente diversi ma spesso tutti uguali tra loro.

Come dice ad un certo punto John Peter Sloan nel suo discorso nel video che ti ho mostrato, per riuscirci occorre “uscire le palle” (ecco un’altra applicazione di quella parola tanto usata dagli italiani, e John?!).

Inoltre ad un certo punto dice:

Occorre pensare fuori dalla scatola… o meglio… distruggerla e rifarla da capo!

Cosa intende con questa affermazione?

Che il mercato impone regole che vanno rispettate, ma alcune volte andrebbe fatto non in modo letterale perché ti porrebbe in una situazione di debolezza. Il punto è che omologarti al “si fa così” ti impedisce di superarti, e  quindi di distinguerti. Solo violando le regole, in sostanza, si può essere creativi e fare VERA innovazione!

Certamente ogni professione ha le sue regole, ad esempio nel marketing esistono regole imprescindibili, il più delle volte legate ai dati, che non possono essere violate perché farlo renderebbe tutto inutile se non persino controproducente nel percorso per raggiungere risultati a breve termine. Eppure molti non si rendono conto che esistono regole non scritte che possono essere tranquillamente violate, ed in ogni settore, che se a breve termine possono sembrare inutili e dannose, a lungo termine possono fare boom.

Quali?

Sta a te scoprire il wow effect (perché di questo si tratta!) di cui si parla nel marketing moderno, che il libro la Mucca Viola di Seth Godin spiega con grande semplicità, che consente di elevarsi in una massa di venditori/comunicatori che dicono tutti le stesse cose, sebbene in modo diverso.

Ogni tanto bisognerebbe avere il coraggio di dire, e fare, cose differenti quanto impopolari, ma non sono io a dirlo: è la storia di successo di John Peter Sloan ad insegnarcelo!

Trovare il coraggio di rompere col vecchio e creare il nuovo può essere l’unico vero inizio per diventare indimenticabili!


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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