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Ci sono quelli, per la serie “il SMM è come il maiale, non si butta mai niente”, che ci farebbero il piano editoriale di almeno 10 giorni.

E poi ci sono io: in questo articolo ti regalo infatti non una ma ben 4 (per la cabala il numero del porco!) citazioni super interessanti ed ispiranti che riguardano il mondo del lavoro di Woody Allen, regista, attore e produttore che mi piace assai e che non credo abbia bisogno di presentazioni.

1) L’80% del successo consiste nel mostrarsi

Sembra che sia stata detta da Allen allo sceneggiatore Marshall Brickman che la riportò durante un’intervista. Il concetto che passa è che è inutile, se non presuntuoso, ritenere di poter eccellere nel lavoro senza dare estrema importanza alla comunicazione.

Non so a te ma a me fa pensare un po’ alla legge 80/20 di Pareto! Ed ovviamente, anche se non sono convinto valga secondo questa percentuale così schiacciante, sono d’accordo.

2) Il denaro non fa la felicità ma è sempre meglio dell’impotenza

Ecco, proprio l’altro giorno parlavo di denaro (in confronto con il concetto di “scopo”) e dicevo la stessa cosa: per me il denaro non fa affatto la felicità. Infatti tra essere ricchi e privi della capacità di emozionarsi e poveri ma con dentro “un fuoco di emozioni e pulsioni” (e non solo sessuali) io preferisco la seconda. E tu?

3) Non conosco la chiave del successo ma la chiave del fallimento è cercare di accontentare tutti

Questa credo me la tatuerò ché è un mantra del mio amato personal branding.

Lo metto in pratica: ehi tu fascistone che stai leggendo! Pussa via da questo post. Mi vuoi male? Idem con patate!

Davvero: questa frase mi ricorda tantissimo il focus, ovvero la necessità, ma anche l’opportunità di brand positioning, di dedicarsi ad una sola nicchia e di comunicarla. Una strategia che aiuterebbe moltissimo a farsi riconoscere e ricordare come esperto di un dato argomento.

Strategia opposta di chi, occupandosi “di tutto e di più” e non facendo nulla per nasconderlo (tipicamente agendo da “yes man”), pur di accontentare tutti finisce per non accontentare nessuno.

4) Il lavoro è l’unico gioco in cui si lavora tutta la vita per diventare professionisti

E qui vado in estasi.

Primo perché chiama il lavoro un gioco, e aggiungo io, parafrasando “Il gioco infinito” di Simon Sinek, senza vincitori né vinti dove il vero avversario da battere siamo noi stessi.

E due perché non si finisce mai di imparare, perché forse il titolo “professionista” ce lo meritiamo, sempre se ce lo meritiamo (e non è sempre detto) quando andremo in pensione (sempre se ci andremo). Perché forse non siamo noi a doverci chiamare professionisti ma solo e soltanto gli altri, i nostri clienti più onesti.

Concludendo

Ecco, a me queste citazioni sono piaciute ed hanno fatto riflettere molto. Ed anche un po’ sorridere visto chi le ha partorite.

E a te? Quale preferisci e perché?

Se ti ha colpito una in particolare fammelo sapere commentando la versione Linkedin di questo articolo oppure inviami una mail o rispondi alla newsletter. Sarò felice di fare due… anzi quattro chiacchiere con te.

(foto: Wikimedia Commons)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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