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“Leo, chi fa personal branding può dire le parolacce sul web? Sui social?”

A questa domanda rispondo sempre così:

“di solito meglio evitare, tuttavia fai come credi, basta che ogni volta tieni in conto le conseguenze della tua comunicazione”.

Per quel che mi riguarda cerco sempre di prestare molta attenzione alle parole che uso sui social, in generale evitando di offendere la sensibilità ed in particolare certe “categorie” (in pratica applico il significato vero – attenzione, non quello banalizzato dai media che vorrebbe farne un sinonimo di conformismo e moralismo – di “politically correct”, ne parlo anche qui).

Dal mio Instagram: https://www.instagram.com/p/CcFiDkZKzT_/

 

Tuttavia anch’io ogni tanto nei miei post mi lascio sfuggire qualche espressione colorita, qualche parolaccia.

Perché lo faccio? Beh, perché mi piace e perché dà forma alla mia spontaneità ed autenticità (il loro uso sporadico fa parte del mio “tone of voice”).

E perché so che non infastidiranno il mio, e sottolineo MIO, pubblico.

Tra l’altro di recente ho rivalutato il “valore delle parolacce” dopo aver visto un documentario Netflix (con l’attore Nicolas Cage come “host”) che spiega la storia ed il significato delle parolacce inglesi più note come fuck, shit ed altre.

Non voglio spoilerarti nulla a parte questo: è stato dimostrato scientificamente che le parolacce hanno il potere di far stare meglio chi le pronuncia perché abbassano la soglia del dolore.

In pratica se siamo sotto sforzo sia fisico che mentale, un bel “cazzo!” al momento giusto potrebbe darci quell’energia in più per superarci, migliorando le performance.

Quindi non si tratta solo di autenticità ma anche di opportunità, di ottimizzazione dell’energia e, perché no, anche di efficacia sia funzionale che di comunicazione.

Chi può veda la serie comunque che è davvero EDUCATIVA. Ahhahha, si fa un po’ ridere… ma è così!

E magari (anche se non la vedete) fatemi sapere che ne pensate.

PS (momento ruffianità): il “fuck you” nella grafica è solo per attirare l’attenzione, non mi permetterei mai di insultare il mio “amatissimo” pubblico.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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