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Ho cercato la parola “fiducia” su Google trovando una “marea” di definizioni.

Una di queste sostiene che la fiducia si basi sulla certezza di contare sugli altri o su noi stessi mentre un’altra la descrive come fondata da 4 fattori: impegno, cura, costanza e coerenza.

Anche se non sempre suffragate da fonti autorevoli, si tratta sicuramente di spiegazioni verosimili ed utili.

Personalmente ho sempre preferito un approccio analitico decidendo di studiare la fiducia (tema fondamentale dello stesso marketing che amo definire proprio “un accrescitore di fiducia”) basandomi sullo studio del cervello.

Ed in questo ambito i neuroscienziati hanno da tempo dimostrato che la fiducia è un sentimento che nasce (e si evolve) in base a come il cervello reagisce agli stimoli esterni in 2 diversi modi:

  • razionalmente attraverso l’attività della corteccia prefrontale esterna;
  • inconsciamente attraverso l’attività interna del cervello limbico e l’amigdala, ghiandola alla base del cranio e sede degli istinti primordiali.

La mia convinzione che la fiducia possa essere meglio capita attraverso lo studio del cervello è cresciuta enormemente per l’intuizione di Simon Sinek.

Il noto autore e TED Speaker ha collegato il suo noto schema a cerchi concentrici “golden circle” collocando il suo famoso concetto di “perché” al centro del cervello, collocando poi il “come” nella parte di mezzo ed il “cosa” all’esterno.

In effetti “il perché”, ciò in cui crediamo e su cui dovremmo basare motivazione, comunicazione e azione (ne ho parlato tanto nel mio blog, qui tutti gli articoli dedicati a questo argomento), risiede in noi senza che ne abbiamo coscienza, “il come”, ovvero il modo in cui mettiamo in pratica il perché, è un mix di conscio ed inconscio ed infine “il cosa”, ossia le azioni vere e proprie, riguarda la sfera razionale.

Scorcio da uno dei libri di Sinek con il cerchio d’oro e la similitudine con il cervello umano.

 

Per questo per me quella di Sinek è la miglior spiegazione di fiducia possibile perché traccia un percorso per costruirla (e quindi fare marketing) chiaro, “sano” ed efficace, ovvero in cui gli aspetti emozionali e razionali possono essere bilanciati nella comunicazione.

Personalmente questa interpretazione, che approfondisco sempre con assistiti ed allievi, mi regala sempre un botto di consapevolezza.

Cosa ne pensi?

E tu? Qual è la tua migliore definizione di “fiducia”? O meglio, anche con parole tue, cos’è per te la fiducia?

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(foto: Elena Introini di Introini & Pavan)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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