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Attenzione: con questo articolo passo con nonchalance dal meme “tonno of voice” (se vuoi ridere guarda qui, l’ho fatto con l’AI di Bing Create) ad un tema delicatissimo: la religione.
Ma che vuoi farci? D’altronde amo ridere e scherzare di tante cose ma il mio focus non è uno scherzo.
Chi ha già avuto modo di leggermi saprà che è il “perché”, il motivo profondo per cui viviamo, comunichiamo e lavoriamo e che auspico sempre sia la base per l’esistenza di qualsiasi brand e, ancor più importante, la benzina della più autentica motivazione personale.
Mica pizza e… ananas (stavo per dire fichi ma – lasciatevelo dire da chi l’ha assaggiata – ananas rende meglio!).
Insomma il perché, lo scopo, il purpose o chiamalo come vuoi penso abbia molto a che fare con ciò in cui noi esseri umani crediamo.
Cosa significa “credere”?
Ecco, qui ti voglio perché da dizionario “credere” significa (senza per forza averne le prove) “sostenere l’esistenza di un Dio” ma anche “avere fiducia in qualcosa o qualcuno”. Inclusa un’idea. E quindi, per questo motivo, “credere” si lega proprio allo scopo che, essendo un’idea, penso possa avere a che fare anche con la religione.
Cos’è per me lo scopo
Già, per me lo scopo è addirittura diventato esso stessa una sorta di religione, “la mia religione”. E, se continuerai a leggere senza indignarti per le mie parole, che potrebbero suonare a qualcuno profane, tra poco te la rivelerò.
Pur essendo battezzato, cresimato e persino sposato in chiesa, dopo anni a seguito di una lunga introspezione oggi mi definisco agnostico.
In pratica da agnostico non mi pongo il problema dell’esistenza di Dio perché non sento il bisogno della sua esistenza come “entità”, non sento il bisogno di avere un Dio a cui rivolgermi ed ispirarmi.
Questo però, attenzione, non mi ha mai fatto sentire come un “non credente”, infatti non ho mai smesso di credere in un’idea.
Quale? Ovviamente l’idea del mio scopo che, ci tengo moltissimo a ricordarlo, è BENEFICO e voglio scriverlo qui bello grande perché continui ad essere per me il più grande promemoria.
Il mio scopo è “ispirare ed aiutare le persone a realizzarsi e sentirsi realizzate nella vita e nel lavoro”.
Per me è così perché credere in questo “obiettivo valoriale” (quindi nel VALORE DEL BENE) mi rende sereno, mi dona un senso di completezza enorme e mi fa dire, senza sentire sensi di colpa, di non aver bisogno di alcuna divinità o religione in cui credere ma solo in me stesso e in chi crede in me, cioè chi condivide il mio scopo.
Che poi, se ci pensiamo, la fiducia funziona proprio così, e non solo: anche le religioni funzionano così!
E questo perché aggregano tra loro persone che credono nella stessa idea.
Un po’ come fanno i brand
Ecco, quella che hai letto è la mia personale idea di scopo, di “Dio” e di religione.
Ci tenevo a raccontarti un aspetto molto personale di me che personalmente ho scelto di condividere perché non ci trovo nulla di male, infatti non offende nessuno.
D’altronde ho pieno rispetto di chi ha altre credenze (anche tradizionali). E visto che spesso chi segue religioni tradizionali non si fa alcun problema a parlare della propria “fede” non vedo perché debba farmene io.
Che ne pensi?
Premesso che, come detto, rispetto qualsiasi “credo” ora chiedo a te.
Qual è la tua fede? In cosa credi? Che ne pensi del mio modo di intendere la fede?
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Lo so che questo è un argomento molto particolare, ma se vuoi confrontarti con me sappi che qualsiasi cosa vorrai dirmi in proposito non ti giudicherò, augurandomi ovviamente che anche tu farai lo stesso con me. Ci stai?