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L’argomento di questo articolo è l’“Affiliate Marketing” e il “Link Posting”, rispettivamente la branca del web-marketing che riguarda il riconoscimento di commissioni sulle vendite online e la pratica di postare il ref-link, in particolare sui social network.

Sul web esistono numerosi e svariati “luoghi virtuali” per comunicare e, in aggiunta, postare link (ad esempio su Twitter, Linkedin, Google+, Whatsapp, Telegram, ecc). Per semplicità mi riferirò solo a Facebook, ma ciò che dirò si può tranquillamente estendere anche ad altri social.

Prima però di entrare nel merito, un piccolo passo indietro per i “non avvezzi”. Se sai già bene di cosa sto parlando, puoi saltare al paragrafo successivo.

Cos’è l’Affiliate Marketing e cos’è, soprattutto, un ref-link?

Il marketing di affiliazione è un sistema in cui si viene pagati, sotto-forma di percentuale o ad importo fisso, per ogni vendita generata con il passa-parola online.

Hai presente gli agenti di commercio? Questi normalmente vengono pagati su provvigione, cioè incassano dall’azienda che rappresentano un tot per ogni vendita conclusa.

L’affiliate marketing funziona allo stesso modo, con l’aggiunta che è completamente automatizzato (esistono software al riguardo che conteggiano le “commissioni” generate). Il passa-parola che consente ad un venditore online (titolare del contratto di affiliazione) di guadagnare è rappresentato proprio dal “ref-link”, contrazione di “referral link”.

Il ref-link è precisamente un link diretto al sito dell’azienda pubblicizzata, che normalmente contiene una pagina di ordine e pagamento di un prodotto o di un servizio, che viene personalizzato nella parte finale per consentire di “tracciarne” la “provenienza”.

In sostanza è qualcosa del genere:

http://www.sito-ecommerce.com/prodotti/shampoo-per-paperina/?ref=pippo

In cui “Pippo” (che di solito è un codice alfanumerico) è il beneficiario della commissione che viene corrisposta se la visita alla pagina da parte di un visitatore/utente esterno genera una vendita. Normalmente i ref-link vengono inseriti in banner o, molto meglio, all’interno di link di testo in articoli utili ed interessanti ed in linea con l’argomento, sul blog di Pippo, oppure possono essere divulgati sui social, nelle mail, ed in generale in diversi contesti.

Tutto chiaro? Andiamo avanti…

Dove puoi inserire sempre i tuoi ref-link?

Ovunque ci sia un regolamento che NON li vieti e su una pagina, profilo o gruppo di cui sei amministratore

Nella tua pagina/profilo, o in un gruppo che amministri in modo esclusivo, puoi farlo tranquillamente. Tuttavia tieni presente che dovrai sempre accertarti che il ref-link in questione sia assolutamente calzante con l’argomento di cui parli e, soprattutto, venga recepito bene dal target a cui la pagina è riferita.

Se non lo è, infatti, oltre a non funzionare (non convertirà), sarà un segnale di scarsa qualità del tuo modo di fare social media marketing e sarai malvisto.

Se al contrario, ad esempio, hai una pagina Facebook in cui parli di arredamento, magari ben frequentata da un target di appassionati amanti del design, creare un post con foto di link con referral un oggetto come una bella lampada o un tavolo in cui, infine, aggiungi un ref-link al sito di un e-commerce che vende proprio quella lampada o quel tavolo di cui parli, può essere un’ottima idea per fare business offrendo anche un ottimo servizio.

Basti pensare che anche il leader dell’e-commerce Amazon, così come altre piattaforme, offre la possibilità di iscriverti ad un programma di affiliazione in cui, fornendoti dei link di prodotti specifici e che ti identificano (ref-link), ti consente di guadagnare una percentuale su ogni vendita compiuta sul loro sito da parte dei tuoi frequentatori. In questa immagine un’esempio di come creare i tuoi ref-link da postare:

Nelle tue campagne Google Adwords o Facebook Ads

Nelle campagne in cui generi traffico a pagamento (a meno che le singole affiliazioni non rispettino la normativa del sito ptc) puoi utilizzare ref-link per vendere per conto terzi. Puoi generare utili, in sostanza, non avendo a disposizione nulla: né una pagina Facebook, né un blog. Anche in questo caso la pratica è assolutamente etica e permessa, anche se in generale sconsigliata per i seguenti motivi:

Questa tecnica infatti ha senso solo se il R.O.I. (Ritorno sull’Investimento) calcolato dai tuoi test preventivi è positivo: da quel momento potrai incrementare il tuo investimento e massimizzare i guadagnare. Però il consiglio è di utilizzare, in ogni caso, una pagina di appoggio (un articolo sul tuo blog o una landing-page) su cui far “atterrare”, allo scopo di fidelizzare i contatti (lead), che diversamente “regaleresti” all’azienda pubblicizzata, e solo dopo fargli cliccare il ref-link. In questo modo convertirai un po’ meno, ma raccoglierai nuovi lead a tutto vantaggio del tuo business anche in ottica futura.

Dove NON puoi (anzi non devi) inserire i tuoi ref-link?

Ovunque ci sia un regolamento che li vieti e sui social su una pagina, profilo o gruppo di cui NON sei amministratore

In questo caso, prima di postare qualsiasi cosa, devi consultare il regolamento. Di solito un gruppo “non improvvisato” ne ha uno, ma potrebbe non averne per altri motivi, ad esempio perché è recente e quindi in via di definizione. Se il regolamento non c’è, nel dubbio la seconda cosa che puoi fare è chiedere all’amministratore, con un messaggio privato, il permesso di “postare” ref-link.

Fatto salvo, come già detto, che prima devi consultare il regolamento e l’amministratore del gruppo, sappi che normalmente NON è possibile postare ref-link in bacheca. Tuttavia potrebbe essere consentita questa pratica nei commenti, a condizione però che il tuo intervento giustifichi il link che inserisci. Ciò significa che quest’ultimo non deve essere fine a se stesso, ma deve specificare o approfondire il tuo intervento.

A scanso di equivoci faccio un’esempio: mettiamo che ti trovi in un gruppo in cui si parla di assicurazioni auto (RCA) e che qualcuno chieda un parere o una soluzione assicurativa ideale per gli anziani over 60. Se sei a conoscenza (e sei affiliato) di un’assicurazione che fornisce condizioni particolarmente vantaggiose per gli anziani, non c’è nulla di male a spiegare con parole tue la soluzione per poi allegare il tuo ref-link (da cui, se la persona interessata o qualcun’altro acquisterà la polizza ne ricaverai una commissione).

Sappi tuttavia che questo comportamento è, nonostante il benestare dell’amministratore, sempre a rischio perché mettere ref-link anche nei commenti ti esporrà a critiche ed accuse preconcette di fare spam. Purtroppo i link con referral non sono sempre ben visti, anche se il loro contenuto porta valore e contenuto ad una discussione!

Pensa che anche a me è capitato di essermi dovuto “sedere sui ceci”  (be… meglio ironizzare!) per un ref-link nei commenti di un gruppo. Ti racconto questo aneddoto, accadutomi pochi giorni fa, perché possa esserti da monito per saperti comportare (non ho alcun problema come vedi a mostrarmi per come sono, nel bene e nel male).

Mi trovavo in un gruppo Facebook dedicato al marketing in cui sono iscritto. All’interno di un post, ho commentato aggiungendo alla fine il ref-link ad un info-prodotto di cui sono affiliato: nella fattispecie il link portava ad una breve serie di video gratuiti utili a spiegare ulteriormente il concetto da me anticipato nella risposta (il contenuto poteva piacere o meno, ma era inerente e assolutamente zero-fuffa!).

Non l’avessi mai fatto: gli admin mi hanno invitato pubblicamente a rimuovere il link.

Il motivo? Semplice: “non si fa”.

Come un bravo bambino ho eseguito subito il loro volere: in effetti, MEA CULPA, in mancanza del regolamento (che non c’era), avrei dovuto prima interpellarli sull’eventualità di farlo.

Perché ti ho raccontato questo aneddoto? Perché ammettere un errore e scusarsi è un’ottima base per imparare. Ma anche per insegnarti qualcosa, spiegandoti il senso di quel “non si fa”: perché ho capito alcune cose, che in trascuravo fino ad oggi, che voglio però trasferirti. Sei libero di interpretare queste cose come meglio credi.

  • Non si fa perché esiste una regola non scritta all’interno dei gruppi o in generale nelle comunità online che dice che uno che fa affiliate marketing non può guadagnare dalla vendita di un prodotto o di un servizio ad altre persone (che potrebbero fare anche loro affiliate marketing). Il mio parere è che questo sia un “preconcetto buonista” ed un “pensiero limitante”. Ma ti raccomando: non si fa!
  • Non si fa perché non sei a casa tua o in una sorta di casa comune, ma a casa degli altri (insomma una comunità di cui tu sei solo un membro, non un admin), e quindi devi sottostare alle regole scritte e non scritte del posto. Ciò vale a maggior ragione se questo gruppo pensavi che fosse “dei membri”, ed invece è collegato, magari senza il tuo consenso, ad una società concorrenziale con il contenuto del tuo link (tu che dici? sarà sgradito a prescindere dal referral che si porta appresso?). Se così fosse, sarebbe la classica storia del bue che dice cornuto all’asino. Ma non si fa lo stesso!
  • Non si fa perché la famosa regola del marketing che dice che “non si può essere credibili nel vendere un prodotto/servizio senza farlo proprio” non sempre vale. Infatti l’affiliate marketing è una fantastica tecnica per guadagnare offrendo alla gente delle soluzioni finché sei dalla parte di chi ci guadagna, ma se sei il potenziale cliente è “una mancanza di stile”, e chi la diffonde va richiamato pubblicamente, senza se e senza ma. Ovviamente anche in questo caso sono in disaccordo con questa visione perché personalmente non svilirei MAI una qualsiasi tecnica di marketing se è attuata in target, eticamente e nel contesto giusto. Ma non si fa!

Pertanto se vieni ripreso da un admin, o da qualche altro membro di una community, in cui hai tentato (anche distrattamente senza rifletterci su) una vendita da Affiliate Marketing, anche se il link che hai messo è perfettamente in linea con l’argomento discusso, è inutile metterti a discussione. Lascia perdere!

In conclusione

Ricordati, infine, che il regolamento di un sito o di un gruppo Facebook, se presente, è (quasi) sempre non appellabile, quindi rispettalo ciecamente e non sbaglierai. Tutto il resto è dialettica basata su apertura mentale, logica e capacità persuasiva. Augurandomi che tu sia dotato di queste qualità, ti consiglio di utilizzarle con i tuoi potenziali clienti piuttosto che nella tua attività di networking sui gruppi social del tuo settore. Specialmente se vuoi bene tanto bene alle tue coronarie.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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