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In un mondo digitale sempre più connesso in cui l’AI con i suoi bot ed automazioni sempre più avanzate la fa sempre più da padrone anche nel campo della “comunicazione umana”, saranno le emozioni ed i sentimenti delle persone a fare la differenza.
Non è un caso che i brand più avveduti si siano mossi per tempo preoccupandosi di non vedere più i potenziali clienti come “target” ma come persone, come tali fatte da emozioni e sentimenti autentici che riconoscendo l’efficiente freddezza di una macchina tendono a preferire (chissà per quanto tempo ancora?) l’interazione umana.
Per i brand è diventato quindi fondamentale far emergere i propri valori perché sono questi i veri “ganci di ancoraggio” con il pubblico.
L’uomo, animale sociale, tende ad aggregarsi con i suoi simili spinto dalla fiducia. E la fiducia si costruisce attraverso una comunione di valori che, se assente, tende a non attecchire. Al contrario dove i valori sono comuni e dove vengono comunicati efficacemente dai brand, nasce una “magia” che dà vita a community di persone che col tempo si affezionano facendosi coinvolgere potenzialmente in modo totale dai brand.
Per questo per ogni brand, ma banalmente anche per gli individui che fanno personal branding, conoscere i propri valori è fondamentale. Averli ben chiari significa poter costruire una strategia e lavorare ad un piano editoriale mirato che porti il pubblico di riferimento a legarsi attraverso la stimolazione emozionale ed emotiva dell’appartenenza ad una tribù.
Valori ed etica
Ma c’è una questione etica non di poco conto su cui tutti brand dovrebbero riflettere…
Dal mio Instagram: parte 1 di 2 e parte 2 di 2
I valori positivi, di cui in questi due caroselli su Instagram (trovi i link appena qui sopra) presento i principali (detti “universali”), per funzionare in chiave branding non devono essere scelti a tavolino ma semplicemente riconosciuti tra quelli che si vivono ogni giorno.
Diversamente la comunicazione risultante rischierà di risultare finta, stucchevole, non autentica. Sgamata, sarà destinata al fallimento. E se non sgamata, poco importa: sarebbe manipolatoria e da evitare comunque.
E tu? Hai riconosciuto i valori positivi universali alla base col tuo “purpose” del tuo personal branding?
Se vorrai condividerli con me, anche giusto per un confronto oppure per chiedermi consigli o idee per comunicarli al meglio, sai dove trovarmi. Per comodità oltre che sul social post già indicato li trovi qui, in questo comodo elenco puntato.
I 12 valori universali positivi
- Amicizia: affetto reciproco, costante ed attivo nato da una scelta legata a voleri e caratteri compatibili.
- Amore: legame appassionato, esclusivo, istintivo ed intuitivo volto ad assicurare reciproca felicità o soddisfazione sessuale.
- Bontà: presenza di doti o qualità che incontrano approvazione dal punto di vista morale, funzionale o del gusto.
- Comprensione: Capacità d’intendere e giustificare sul piano spirituale, pratico ed affettivo.
- Fiducia: Sensazione di sicurezza basata sulla speranza o sulla stima riposta in qualcuno o qualcosa.
- Giustizia: Riconoscimento e diritto ottenuto mediante l’attribuzione di quanto è dovuto secondo la ragione o la legge.
- Libertà: stato di autonomia sentito come diritto garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale o politico.
- Onestà: Qualità di chi si comporta con lealtà, integrità e sincerità, secondo principi morali universalmente validi.
- Responsabilità: saper prevedere le conseguenze del comportamento e correggerlo in base a tale previsione.
- Rispetto: Riconoscimento di superiorità morale o sociale manifestato attraverso il proprio atteggiamento o comportamento.
- Sincerità: Corrispondenza della comunicazione o dell’azione con l’effettivo modo di sentire o di pensare.
- Solidarietà: Sentimento o atteggiamento di fratellanza o di aiuto materiale e morale.