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A volte mi interrogo sul futuro della formazione e della consulenza di personal branding chiedendomi:

  • Come si evolverà?
  • Di quali tecnologie farà uso?
  • Come cambieranno i bisogni dei miei allievi e assistiti?
  • Come potrò aiutarli a realizzare un personal branding che spacchi anche nel 2050?

Nessuno oggi sa le risposte ma attorno a noi ci sono un botto di indizi per prevederle: machine learning, automation, robotica, AI, VR e AR sono solo alcune delle tecnologie già presenti che evolvendosi (e lo stanno facendo esponenzialmente) condizioneranno la comunicazione. Inclusa quella personale.

Pensiamo al “deep fake”, oggi poco più di uno scherzo (a proposito un mese fa l’ho provato, il risultato è inquietante e lo puoi “ammirare” qui) che evolverà al punto da rendere irriconoscibile il fake dal true, il falso dal vero, il personaggio dalla persona, con svariate implicazioni (anche poco etiche) sull’autenticità di chi forse un giorno in video, o addirittura da ologramma, proverà a persuaderci della sua competenza su un tema portandoci, ma speriamo di no, a firmare un contratto.

O pensiamo al “metaverso”, parolona che oggi significa tutto e niente ma che in futuro potrebbe significare vivere realtà totalmente immersive ed in cui la tecnologia potrebbe incidere nella scelta anche del personal brander di fiducia.

Anche se non mi fido troppo, ho chiesto a ChatGPT qual è, secondo la sua AI, il futuro del personal branding.

Ecco parte della sua risposta (e mi è piaciuta molto):

Nel futuro ci si potrebbe aspettare che il personal branding si evolva verso una maggiore autenticità e trasparenza.

In effetti al di là degli strumenti sempre più evoluti che useremo sempre più, la AI stessa ci tranquillizza dicendoci che “al centro” rimarrà l’individuo con le sue emozioni e fragilità, con la sua etica. Che la persona, e non la macchina, rimarrà la calamita di ogni relazione.

Non so te ma, nonostante un’opinione pubblica che sembra vedere con “spauracchio da futuro distopico” alle tecnologie emergenti, io vedo un futuro radioso per il personal branding.

Ma attenzione: solo quello che saprà valorizzare l’animo umano agendo secondo una causa etica, partendo da una motivazione che nasca da ciò che l’AI non avrà mai: un autentico perché.

Sfonderò un portone ma per me il personal branding del futuro sarà bellissimo perché sarà sempre più “motivato dal perché” e capace di “comunicare il perché”.

Scopri il tuo perché

Da tempo, oltre a “lanciare brand partendo dal perché”, mi occupo di aiutare partite iva, imprenditori e professionisti (e non solo) nella lunga e difficile attività di ricerca del “proprio perché”, la motivazione profonda che porta ad alzarsi dal letto la mattina, che dà la spinta per lavorare, per svolgere l’attività che amiamo.

Ti sei mai chiesto o chiesta perché hai scelto di aprire un’attività, di metterti in proprio? No, non sono i soldi (anche se sono importanti). Intendo quel “qualcosa di più grande” che ti spinge davvero ad agire. Intendo una “causa”, un obiettivo valoriale importante.

Ecco. Io posso aiutarti davvero a trovarlo dentro di te attraverso l’ascolto.

Se ti va contattami senza impegno da questa pagina. Credimi, lanciare un brand dal perché è l’unico modo per renderlo davvero forte e potenzialmente di successo.

(foto: Pexels)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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