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È meglio essere persone fantastiche nell’aspetto, nella mente e nel cuore ma povere (attenzione, per scelta, senza possibilità di non esserlo) o persone orribili dentro e fuori ma smisuratamente e “schifosamente” ricche?
Sì, lo so che “in medio stat virtus”, che essere “nella media” (e quindi neanche con le pezze al c…) sarebbe la cosa migliore, ma la mia domanda non ha questa opzione, la mia domanda è netta.
Avendo la possibilità di rinascere, ricominciando la tua via da capo, come sceglieresti di essere tra queste due uniche opzioni?
Prenditi tutti il tempo per pensarci, intanto ti spiego perché ho deciso di farti questa bizzarra ed estrema domanda.
Stai dalla parte del bene o del male?
Un primo motivo è che se al posto di quella domanda ti avessi chiesto più banalmente “senti di essere una persona di sani e buoni principi o al contrario di agire per il male?” probabilmente avresti optato per la prima opzione senza neanche pensarci.
Infatti di solito siamo convinti di essere sempre dei buoni, di agire sempre per il bene, di essere dei “giusti”.
Quella domanda invece ti porta dinnanzi ad una scelta concreta tra trascorrere un’intera vita da buon samaritano dedito al prossimo oppure, di contro, da facoltoso benestante senza scrupoli.
A questo motivo se ne aggiunge un altro.
Sembra che esistano due grandi tipologie di persone. Sì, lo so che “etichettare” non è bello, che si dovrebbe evitare, eppure una separazione netta tra modi di vedere il mondo esiste. E non lo dico io ma la scienza che, studiando il cervello umano, ha scoperto che questo, essendosi originato dall’evoluzione animale, basa gran parte del suo funzionamento fatto di scelte proprio secondo il dualismo male-bene.
Stando agli studi del neuroscienziato Paul MacLean l’architettura del nostro cervello è “trinitaria”. In esso spicca il cervello rettiliano, sede degli istinti violenti, sede del male. E poi c’è l’area del bene nell’area destra del cervello che è legata alla ragione ed alle emozioni e dove si sviluppa la morale.
Certo la neurologia è un campo in continua evoluzione, tuttavia i più recenti studi tendono a far propendere per l’idea per cui esistano dei fattori genetici e fisiologici innati alla base della propria predisposizione morale.
Insomma sembra esserci una predisposizione innata al bene o al male.
È anche per questo che ti ho fatto quella domanda che spinge a schierarsi nettamente: da una parte, come già detto, per l’altruismo di scegliere di donare la propria bellezza non tanto esteriore quanto interiore agli altri senza goderne neanche un po’ dedicandola praticamente al benessere e alla felicità degli altri, dall’altra la scelta egoistica di tenere tutto per sé, tagliando fuori totalmente “il mondo degli affetti” a proprio esclusivo beneficio economico e materiale.
Fai la tua scelta consapevole
Ovviamente si può essere in disaccordo con la spiegazione e le teorie (ancora in evoluzione) che ti ho esposto.
Però in ogni caso credo che la mia domanda ti possa essere, anche senza rispondere, utile ad indagare la tua natura morale ed i valori etici di base. Capita infatti di autoconvincerci di avere determinati valori, salvo renderci conto di fronte a certe scelte concrete di non rispettarli affatto.
Per questo ti ho proposto questo “test molto estremo” che secondo me può essere utilissimo anche in ottica personal branding.
Il personal branding, di cui mi occupo come consulente e formatore, d’altronde è il percorso di posizionamento professionale nel mondo del lavoro che porta le persone a sceglierci (tipicamente per diventare clienti) non solo per cosa facciamo ma anche (ed ormai specie in ambito b2c) per “chi siamo”, per i nostri valori, e questo perché le persone che hanno valori comuni sono attirate tra di loro!
Non serve rispondermi, ovviamente. La cosa importante è, se ti va, di rispondere “dentro di te” interpellando la tua coscienza.