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Chi non si è mai sentito “perso”? Chi dopo aver scelto un determinato percorso di studi e poi una certa professione, non ha mai pensato neanche per un momento di aver sbagliato “percorso”? Di stare facendo un lavoro o una professione inadatta? Che sarebbe stato meglio fare un altro lavoro rispetto all’attuale?

Almeno una volta credo un po’ tutti.

Devi sapere che anch’io a volte ho pensato di aver sbagliato percorso. In questo articolo voglio parlartene senza pudori per poi provare a dare un senso a questa “naturale insicurezza”.

Volevo insegnare inglese

Devi sapere, ma forse se mi segui un po’ lo sai già, che sono un grande appassionato della lingua inglese (la parlo molto bene, dicono sia una dote innata ma credo sia soprattutto il frutto di tanto studio ed esercizio). Questo mi ha più volte portato a pensare che avrei dovuto studiarla all’università per poi provare a diventare un professore d’inglese.

In effetti in cuor mio sono certo che ci sarei riuscito e che mi sarebbe piaciuto. Chissà, facendo quella scelta, forse oggi avrei “il posto fisso” in un liceo!

Solo che dopo aver finito la scuola ho fatto una scelta diversa. Ho scelto di seguire un’altra grande passione che mi porto appresso sin da piccolo che è quella dell’informatica prima, della comunicazione online poi e del marketing più di recente. Una passione che mi ha consentito di “vivere” l’inglese comunque. Quindi tutto sommato non mi è andata male, dai!

Eppure, nonostante alla fine sia riuscito a coniugare in parte queste grandi passioni, ho provato pentimento per non aver provato a fare il prof di inglese.

Non per il posto fisso, sia chiaro, ma perché (cosa che ho capito dopo, andando avanti nella lettura capirai esattamente quando) amo insegnarlo.

Ma per anni ho provato una sensazione di smarrimento, come se mi fossi perso per strada, e di rimpianto.

Prima stentavo a gestirla, lasciando che a volte rovinasse il mio umore e di conseguenza la mia motivazione, poi però ho iniziato a viverla diversamente quando, studiando comunicazione e soprattutto personal branding, ho capito l’importanza del “perché” rispetto al “cosa”.

Come scrivo anche in questo articolo, il cosa è sì importantissimo, intendiamoci, e quando si fa personal branding andrebbe insieme al come comunicato a dovere. Ma è il perché, ovvero la motivazione più profonda che ci porta ad alzarci dal letto la mattina col sorriso sulle labbra, ciò che conta veramente. E non solo per fare personal branding, ma proprio per stare meglio con sé stessi.

Questa nuova consapevolezza mi ha reso più sereno e sicuro delle mie scelte (ed è anche per questo che te ne parlo, perché possa essere anche per te un buon modo per sentirti “umanamente realizzato”).

Scoprire il mio perché mi ha fatto capire che lo scopo di una carriera, a differenza di un obiettivo, non è la destinazione ma il viaggio stesso!

Basandomi su questa mia esperienza voglio quindi rivolgermi a te:

Se per caso ti capita di sentirti perso o persa durante il tuo percorso professionale, di aver smarrito la strada, non abbatterti e guarda prima di tutto il lato positivo: vuol dire che sei in viaggio! E non è affatto banale.

Ora non ti resta che concentrarti proprio sul viaggio (il perché) piuttosto che sulla destinazione (il cosa) provando a riconoscere, appunto, il tuo perché. Anche solo provare ad avvicinarti sarà utile, ma riuscirci darà subito un senso alla tua vita. Sì, anche se avresti voluto fare un lavoro diverso!

E poi non ti resta che applicarlo nella tua comunicazione. A proposito da qualche tempo, da quando ho ripreso in mano gli studi di Simon Sinek, proprio questa è diventata la mia specialità: posso aiutarti a trovare il tuo perché e poi a comunicarlo nel modo migliore, eh!

In questo modo potrai godertelo, questo viaggio!

Che ne pensi?

Come faccio spesso anche questa volta mi piacerebbe molto confrontarmi con te. Come scritto ho pensato molte volte di voler fare il prof. di inglese, mi sarebbe davvero piaciuto.

Tu invece? C’è un lavoro che avresti voluto fare e non hai fatto a cui ogni tanto pensi?

(Foto: Pixabay)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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