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Uno degli obiettivi per cui un professionista, un imprenditore, una partita iva o, in generale, un autonomo fa (o dovrebbe fare) personal branding è diventare una “autorità” del proprio settore, ed infatti è lecito pensare che per riuscirci debba puntare ad essere riconosciuto come “esperto”.

In effetti arrivare ad essere considerati “esperti” è uno scopo importante perché l’esperto è tipicamente chi è in grado di risolvere problemi che gli altri solitamente non sono in grado di risolvere.

Ad esempio chi ha un forte mal di pancia ed il tizio la cui auto è in avaria, anche se forse di primo acchito saranno tentati di affidarsi ai consigli della nonna e dello “zio che di macchine ne capisce”, probabilmente preferiranno interpellare un vero esperto, nell’esempio rispettivamente un gastroenterologo e un meccanico.

Ambire ad essere considerati esperti è dunque giusto, lecito ed etico, tuttavia a volte ciò viene frainteso da chi pensa che possa essere altrettanto giusto, lecito ed etico dichiararsene.

Ma riportare nel titolo, tipicamente sul profilo Linkedin, la dicitura “esperto di…” è un errore di chi non si rende conto, rischiando di risultare spocchioso, di autoinfliggersi un piccolo danno.

Le persone infatti non tendono a riconoscere come esperto chi si autoproclama tale ma chi dimostra vera competenza ed esperienza. E visto che non viviamo tutti a stretto contatto l’un con l’altro, tendono a riconoscere come esperto chi sa comunicare questa competenza ed esperienza attraverso i contenuti, non di certo con gli autoproclami.

I social insieme ai blog oggi sono tra gli strumenti più efficaci per chi fa personal branding perché danno modo di mostrare ad un grande pubblico di sconosciuti le proprie skill. Ecco perché diventare “media di se stessi” è importante: perché consente di raccontare la propria attività per farsi chiamare esperti senza bisogno di dichiararsi tali.

Più saggio, umile ed obiettivo, autodefinirsi “specialisti” piuttosto che “esperti”: perché è il pubblico, con la propria esperienza, l’unico ad avere il diritto di decidere chi merita questo “titolo”.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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