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Un bravo professionista di quelli sempre sul pezzo, con un calendario editoriale impeccabile ed un discreto seguito, ieri di punto in bianco ha stoppato tutto esprimendo pubblicamente con un post su Linkedin il suo malessere. Ha scritto di stare attraversando non solo un “blocco creativo” ma una crisi professionale e personale importante aggravata dall’improvvisa perdita di una persona cara. Insomma di stare attraversando un periodo particolare della sua vita in cui si è reso conto di non essere una “macchina sforna-post” ma un uomo, e come tale un essere anche fragile che avverte un profondo disagio dato dal fatto di aver perso gli obiettivi e di non riuscire a fissarne di nuovi.

Il suo post ha ricevuto da parte di molti colleghi una marea di commenti di sostegno, tante pacche sulla spalla, tanti consigli, tanti tentativi di supporto sia sul piano umano che pratico.

Ecco, quando dico che bisogna continuare ad aver fiducia nell’essere umano mi riferisco a questo. E credo anche che il vero “personal branding” sia questo.

Credo che, come ripeto spesso, non si tratti solo di studiare ed attuare un piano editoriale “che spacchi il pelo in due” che poi nasconde sempre un tentativo, seppur minimo e spesso inconsapevole ed inevitabile, di manipolazione. Personal branding non è “comunicazione vincente” (che poi, che cavolo vuol dire vincente?) ma trasparente, autentica e vera. È la valorizzazione di una competenza, certamente, ma anche un elogio agli spesso bistrattati valori di “diversità” ed “umiltà”. È “essere se stessi” filtrando il marcio, non necessariamente il “debole”, perché la debolezza di marcio non ha proprio nulla. È gettare via la “maschera della perfezione”.

Così come credo che esistano anche persone che quando gli si tende la mano, la afferrano con forza per aiutare davvero. Che non lo facciano per forza per “apparire” ma che l’aiuto siano disposti a darlo veramente anche nel dietro le quinte e senza pretendere nulla in cambio.

Ho ripassato un concetto importante: non bisogna mai aver paura di chiedere.

“Chiedete e vi sarà dato”

Questa frase è riportata nei Vangeli.

Ecco, sono una persona davvero poco religiosa, ma credo che questa citazione, malgrado molti non vi credano convinti che l’uomo sia un essere solo egoista e capace solo di vivere indossando consapevolmente una maschera, sia molto veritiera.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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