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In parecchi anni di lavoro da consulente nel settore ICT (Information and Communication Technologies) il servizio che più spesso mi è stato chiesto è stato senza dubbio il sito internet. Precisamente, sin dal primo approccio col cliente, dalla prima mail di contatto o nella prima conversazione telefonica, spessissimo la frase centrale del suo discorso è stata “ho bisogno di un sito”.

È opinione comune che ad una richiesta di questo tipo, così precisa e mirata, in cui si esprime un bisogno, un consulente sia obbligato a rispondere proponendo un progetto web ed un’offerta. In parte è anche così, perché sicuramente un qualsiasi fornitore di servizi di solito deve rispondere ad una richiesta precisa con una risposta altrettanto precisa.

Tuttavia un buon consulente deve anche saper dire di “no”, saper far fare un “passo indietro” ed aiutare a capire: se infatti il cliente che chiede un sito web è un dimostrato esperto di comunicazione e di marketing (ad esempio si tratta di un partner con cui esiste una collaborazione tra agenzie), allora prendiamo per scontato che il suo “bisogno” sia effettivo, poiché giustificato da uno studio approfondito che è stato fatto “a monte”.

Se, diversamente, parliamo di un “cliente finale”, ad esempio un negozio o una piccola azienda, dobbiamo renderci conto che la frase “ho bisogno di un sito internet” può essere del tutto insensata.

Sono infatti molte le aziende che “pensano” di aver bisogno di un sito web, alcuni addirittura vedendolo come una sorta di “panacea di tutti i mali”, ma che, fatti alla mano, non ne avrebbero realmente bisogno, o solo limitatamente e in coordinamento con altri strumenti che magari, per il loro business, risulterebbero più utili ed importanti. Quindi il “devo rilanciare la mia attività, e quindi ho bisogno di un sito” è vero solo in parte.

In effetti il sito internet è uno strumento davvero interessante e potente, non solo una “vetrina” ma soprattutto un “sistema” che rappresenta, identificandosene, un’azienda.

Un luogo da vivere, insomma, e che quindi può davvero aiutare le aziende a raccontarsi ed interagire con i potenziali clienti. Ma non è la panacea di tutti i mali. È uno strumento, importante si, ma che può dare frutti solo e soltanto se viene “coordinato” con altri e spesso numerosi strumenti.

Il sito internet, come lo vedo io, è come il pianoforte in un’orchestra.

È lo strumento più importante, ma che può determinare il successo dell’azienda/progetto solo se suona a ritmo degli altri strumenti: ad esempio la newsletter/tromba, il seo/violino, il copy/oboe, il social/tamburo, ecc…

È scontato quindi, ma interessante, accostare la figura del Consulente di Web Marketing a quella del Direttore d’Orchestra. E con questo paragone, mi soffermo anche sul fatto che il direttore d’orchestra non “tocca” neanche uno strumento. Eppure il risultato del suo lavoro può essere davvero stupefacente…

Per rendermi ancor più chiaro, voglio raccontare un incontro avvenuto da poco con un nuovo cliente venutomi a trovare in studio: gestisce un parco privato molto grande, in cui i turisti ed i locali possono fare delle passeggiate a contatto con una natura incontaminata, fare picnic sfruttando le attrezzature ed anche escursioni. Neanche il tempo delle presentazioni, ecco la sua affermazione “mi serve un sito internet”.

Qui ho dovuto stopparlo e spiegargli che fare un sito per la sua attività non avrebbe risolto nulla. Invece di concentrarsi sul mezzo, occorre concentrarsi sul fine, cioè il risultato.

Analizzando velocemente la sua “situazione”, gli ho fatto notare che piuttosto gli serviva una “strategia”, non un sito e basta. La strategia che gli ho suggerito è stata quella di “intercettare” i potenziali clienti tra i tanti turisti che arrivano in città da ogni dove. Il punto è che difficilmente un turista sarebbe venuto a visitare il suo bel parco solo dopo aver visto un sito web.

Nessuno farebbe migliaia di chilometri solo per un parco, a meno che non si tratti di Disneyland Paris.

Ne consegue che un ottimo stratagemma sarebbe potuto essere quello di stringere alleanze con le strutture ricettive locali ed altri operatori turistici, che avrebbero potuto fare da passaparola o “vendere” in prevendita i biglietti di ingresso. Il sito web, insieme alla comunicazione convenzionale (semplici volantini, brochure o biglietti da visita), senza ovviamente dimenticare di fare branding online anche sui social, sarebbero risultati altrettanto importanti.

Un sito web ben fatto, veloce ed intuitivo soprattutto in mobile, con foto ad alta risoluzione e testi ben scritti in almeno 2 lingue, avrebbe fatto il resto: aiutare a convertire contatti potenziali in clienti soddisfatti! Credo che questa breve storia ti abbia aiutato a capire meglio.

Concludo quindi ripetendo, e non mi stancherò mai, che il segreto per fare buon business online (e offline) non è raggiungibile mai e poi mai con un solo mezzo, ma solo coordinando diversi strumenti da fare suonare all’unisono: ciò di cui hai veramente bisogno non è un sito web, ciò di cui hai veramente bisogno è una corretta e sapiente strategia di marketing.

(Foto: Pexels)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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