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Per un motivo a me ignoto il mio numero di cellulare è finito dentro un database di strutture turistiche, come se il sottoscritto fosse un affittacamere. Me ne sono accorto perché ogni tanto qualche call-center mi chiama per propormi qualche servizio o fornitura specifica per case vacanze o b&b, ed ogni volta, oltre a rimproverarli e minacciarli visto che non li ho mai autorizzati, devo specificare che non gestisco case vacanze e che non sono interessato. Ciò tuttavia avviene molto di rado, quindi non è mai stato un grosso problema, anzi in verità non ti nascondo che farmi saltuariamente chiamare da queste agenzie si è rivelato un modo per studiare la cosiddetta “concorrenza” (sono sarcastico: ovviamente non voglio proprio essere un concorrente di chi non è capace di trovare clienti per loro stessi, riducendosi a disturbare a destra e a manca, figuriamoci per i loro clienti!).

Che il modo di operare dei call center e delle agenzie che fanno telemarketing in outbound lasciasse molto a desiderare comunque non è mai stata una novità. Diverso tempo fa ne avevo dovuto “cazziare” una, per poi farci anche questo vecchio post in cui esprimevo tutto il mio, fatemi passare il termine, “disgusto” per chi fa marketing in barba alle leggi e al buon senso.

Oggi però ho ricevuto una telefonata ancora più “particolare”: perché non solo mi hanno scambiato per il gestore di una struttura ed hanno usato l’anonimo, ma, fatto ancora più grave, si sono spacciati nientepocodimenochè… per Google! Io però, questa volta, ho registrato tutto e poi montato e caricato questo video sul mio canale YouTube:

Non mi interessa denunciare l’agenzia in questione (che ho appositamente “bippato”), altrimenti l’avrei già segnalata al Garante Privacy. Senza contare che un’ulteriore segnalazione, questa volta all’ufficio legale di Google, potrebbe causargli ben peggiori conseguenze.

Se ho deciso di montare l’audio inserendolo in questo video è semplicemente per mettere in guardia le aziende (tutte, non solo quelle turistiche) nei confronti delle tante agenzie che operano in modo scorretto, soprattutto di quelle che si presentano per chi non sono (usando il nome blasonato di Google anziché il loro) pur di “acchiappare clienti”: una cosa che trovo davvero squallida!

E potrei anche rincarare la dose, visto il livello scarso di servizi che offrono, orientati al “fare cassa” anziché al raggiungimento di obiettivi concreti. Lo dimostra la signorina stessa durante la telefonata parlando di “pacchetti”. Da una veloce ricerca ho scoperto che non mi sbaglio: in effetti il loro pacchetto gli consente di spacciare per “a pagamento” un servizio (quello di mantenimento di una scheda commerciale su Google Maps) che è in realtà offerto GRATIS da Google. Alla faccia della trasparenza!

Che altro aggiungere a questa tristissima pagina di finto web marketing? Credo nulla! L’unica cosa da fare è condividerla perché sia da monito: diffida da chi si presenta come facente capo a Google, Facebook, ecc. Queste multinazionali NON chiamano nessuno e non hanno uffici locali di alcun tipo (anche se “Google Partner” è uno status esistente che, giusto per farti capire il “senso della cosa”, può avere anche tua nonna!). Essere “ufficio territoriale” o “partner” non è, oltretutto, un “titolo” che dimostra di essere un buona guida per il tuo business. Ci vuole ben altro: ad esempio verificare che abbia le caratteristiche che descrivo in questo recente post.

Perché se ce le ha, sarà davvero molto difficile che ti venda fuffa!


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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