(Tempo di lettura 3 minuti)
Come forse saprai già, pur vivendo e lavorando a Marsala, nell’estremo lembo occidentale della Sicilia, trascorro molto tempo anche a Milano, dove da ormai quasi un anno ho un secondo ufficio: un bilocale che ho ristrutturato e arredato posizionato tra la metro di Udine e di Cimiano.
Proprio ieri sera, rientrando per una settimana di lavoro al Nord, nella posta noto un foglietto di carta con su scritto a penna il seguente messaggio:
Lì per lì non ci faccio caso, anche se ammetto di provare un filo di piacere nel notare quanto il mercato immobiliare di Milano sia dinamico: è l’ennesima conferma che investire in questa splendida città è stata una scelta saggia. Niente a che vedere con l’alternativa, fino a qualche tempo prima osteggiata ma poi scartata, di farlo nella mia Marsala. Lo dico anche con un briciolo di amarezza: un posto splendido, specie per trascorrerci le vacanze, ma con un futuro economico, come la maggior parte delle città del Sud, purtroppo molto incerto.
Ma questo è un discorso a parte. Il topic del mio post è un altro: è proprio quel bigliettino.
Dunque questa mattina, come faccio di solito quando ho una chiamata sconosciuta sul cellulare, decido di togliermi il dubbio e googolare quel numero. E voilà… non è di un “ragazzotto cerca-casa”, ma è di un’agenzia immobiliare!
Sinceramente me l’aspettavo: ho i peli sullo stomaco per queste cose, tant’è che avevo anche sospettato che il biglietto non fosse realmente scritto “a mano”. In effetti apparentemente sembrava scritto con un pennarello nero a punta media, ma analizzandolo con più attenzione viene fuori che è stampato. Insomma, non è un “pizzino” ma un vero e proprio volantino pubblicitario!
Ma la cosa merita un approfondimento: sì, perché occupandomi di personal branding non posso non sottolineare quanto stupida e sbagliata sia la strategia applicata da questa agenzia.
Il loro è un palese, e molto improvvisato, tentativo di fare personal branding, in effetti, cioè di farsi riconoscere dal potenziale cliente che vuole vendere la casa come un privato, “mascherando” l’agenzia.
Non mi soffermerò ovviamente sui pro e i contro del vendere un appartamento privatamente o tramite agenzia, piuttosto sull’errore molto grave nel tentare, ma mentendo, un approccio di tipo empatico rispetto a quello con la classica agenzia di intermediazione.
Ma fingere di essere qualcun altro non è mai una buona idea nella vita. E a maggior ragione nel business.
Cosa succederà, infatti, quando qualche proprietario più smaliziato di me chiamerà quel numero?
Sarà ingenuamente convinto di trattare con Giuliano, ma appena saprà che non è quel genere di Giuliano che immaginava, penserà male, molto male. Penserà di essere stato preso in giro e non vorrà più avere a che fare con loro. E non solo… metterà anche in guardia amici e parenti.
Dal punto di vista dell’agenzia, iniziare un rapporto in quel modo è la tomba della fiducia. La fiducia è quel qualcosa di “magico” che dovrebbe generare una vendita, e che invece in questo caso viene ammazzata sul nascere!
Possibile che certe aziende, anche qui a Milano, vengano gestite con una filosofia fasulla come questa? Anche qui, purtroppo, c’è chi non sa fare marketing. Però è convinto di saperlo fare, e di essere anche bravo, credendo che questi “mezzucci” funzionino. Incredibile.
Morale (da leggere solo se non hai ancora chiaro il concetto di onestà)
Ricapitolando, quindi, il vero personal branding non è l’azienda che si finge “persona”. No!
Il vero personal branding è quella azienda che lo è veramente!
Sei un’agenzia immobiliare, o in fondo un’altra qualsiasi azienda, e vuoi usare il personal branding per portare vero beneficio al tuo business? Bene!
Prima di tutto devi metterci la faccia, sin da subito, non solo “letteralmente” ma soprattutto mostrandoti subito per chi sei veramente.
Prendi esempio dai professionisti del personal branding immobiliare, ad esempio dallo stimato Gerardo Capozzi. Lui è un agente immobiliare, tra altro molto addentrato nel mercato milanese, che sa fare davvero personal branding.
E sai perché?
Lui non finge di essere Giuliano, ma è Gerardo e basta: un agente immobiliare con giacca e camicia ben stirate, ma con l’onestà intellettuale che lo porta a fare marketing senza prendere in giro nessuno.
Perché il personal branding vero è essere sinceri e onesti fino in fondo. Sin dal primo istante.