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Certi detti latini sono di una saggezza infinita. Uno di questi, che ho avuto la fortuna di imparare al liceo, è “repetita iuvant”, cioè “le cose ripetute giovano”.

Molte persone conoscono ed usano questo detto, purtroppo a volte solo per darsi il tono d’intellettuali.

Ma quanti applicano davvero il consiglio di ripetere più volte i concetti per facilitarne l’ascolto e l’apprendimento?

A naso direi pochi. D’altronde la maggior parte dei canali digitali che usiamo ogni giorno poco si prestano alle ripetizioni prediligendo i testi brevi.

Ed anche se piattaforme come Twitter che della brevità hanno fatto elemento differenziante stanno via via aumentando il numero di caratteri consentiti (il nuovo CEO Elon Musk addirittura parla di 1000 caratteri per post, vanificando a mio avviso proprio quel fattore differenziante), è la velocità estrema con cui si consumano i contenuti a non far prediligere i contenuti lunghi con ripetizioni, in cui cioè si esprime lo stesso concetto più volte con parole diverse per aumentare le chance che venga ben compreso.

Eppure ripetere le cose avrebbe diversi vantaggi, anche strategici e di marketing.

Si tratta della “ridondanza della comunicazione”, concetto fondamentale perché, come ricorda il mio amico e mentore Riccardo Scandellari in un questo suo post, il pubblico cambia di continuo e le idee/percezioni devono “sedimentare”.

In effetti anche se un post è teoricamente visibile a tutto il pubblico solo una parte lo vede (anche per via degli algoritmi tirchi nel donare traffico gratuito).

Fare quindi reposting o fare posting di contenuti simili prova a superare questo problema.

Sul fatto che ripetere le cose aiuti credo sia lampante: non a caso a scuola studiavamo ripetendo o leggendo più e più volte. Senza scomodare le neuroscienze il nostro cervello memorizza proprio in questo modo!

Insomma se qualcuno storce il naso accusandoci di essere ripetitivi o noiosi (o addirittura “mansplainer” come successo a me giorni fa solo perché il mio interlocutore era donna) sappiamo non solo come non sentirci in colpa ma anzi, al contrario, come fare ancora meglio, risultando ancor più utili al nostro pubblico.

Che ne pensi?

Ripetere le cose più volte per renderle più chiare ti fa sentire in colpa? Oppure le ripetizioni ti danno fastidio? Qualsiasi sia il tuo parere su questo argomento, confrontiamoci pure sui social o scrivimi un messaggio da questa pagina.

(foto: Pexels)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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