(Tempo di lettura 2 minuti)
“Generalista o specialista?”
Questa è tra le domande più importanti che faccio in consulenza e che non a caso anche i recruiter ogni giorno si fanno vagliando CV e profili Linkedin in un mercato del lavoro che, e ormai lo sa pure nonna Gina, ormai ignora il generalista e dà attenzione e considerazione quasi esclusivamente allo specialista.
A chi cioè è “verticale” come la “I” di “I-shaped person”.
L’esempio che ne spiega il motivo è ovvio come la Juve che perde una finale di Champions ma mi tocca farlo perché funziona: in caso di tachicardia si preferisce un cardiologo ad un medico di base perché più idoneo a risolvere il problema.
Il mio tanto amato personal branding, o meglio il suo “posizionamento” (l’idea/associazione che si cerca di ficcare nella mente del pubblico perché ci riconosca e si ricordi di noi quando avrà bisogno dei nostri prodotti o servizi), non può ovviamente non tenerne conto: io stesso di solito consiglio di far valere il “focus” negli studi e nella comunicazione per appunto “posizionarsi”.
Oltre generalisti e specialisti: le T-V shaped person
Eppure oggi oltre alle I-shaped person esistono altri modelli poco conosciuti che le aziende apprezzano anche di più e che dovremmo considerare. Modelli utili perché con la loro “forma visibile” ci aiutano a capire e memorizzare meglio questi concetti.
Parlo delle V-shaped, figure sia specialistiche che generaliste, e delle T-shaped, figure simili alle V-shaped ma ancora più specializzate.
Perché?
Si è capito che essere “specializzati e basta” (I-shaped) a volte può essere un problema nel lavoro in team.
Le V-shaped e le T-shaped al contrario dimostrano, grazie a buona cultura generale, apertura mentale e spirito collaborativo (un bel pacchetto di soft-skill), di sapersi adattare, fare squadra e partecipare meglio alla crescita dell’azienda e del brand.
L’arte di promuovere se stessi, per gli amici il personal branding, non può ovviamente non tenerne conto.
Come?
Ad esempio col brand positioning che fa leva, come già detto ed ove possibile, sul focus.
Ma attenzione: valutando di posizionarsi proprio come T-shaped o V-shaped, figure che nel secondo caso compensano una specializzazione magari non troppo accentuata con tanto cuore e soft-skill. In pratica includendo anche lo storytelling del proprio “perché”: quel concetto un po’ astratto – ed a volte incompreso – che se conosciuto e comunicato può fare la differenza proprio dove il posizionamento del focus è più difficile.
Argomento che – e non lo dico solo per fare awareness del mio personal branding – è tra l’altro proprio il mio cavallo di battaglia, ciò che mi rende una V-shaped person in ambito personal branding che mira ad essere percepito come una T-shaped person del tema “partire dal perché”.
Che ne pensi?
Anche questa volta voglio coinvolgerti chiedendoti: sei generalista, I-shaped, T-shaped, V-shaped o il tuo personal branding ha tutt’altra forma?
Mi farebbe tanto piacere che mi inviassi la tua risposta. Puoi farlo usando il modulo di contatto del mio sito, commentando in pubblico la versione Linkedin di questo articolo oppure rispondendo via mail alla mia newsletter. Ti aspetto.