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Spesso si dice “non mollare mai” come invito a dare continuità al lavoro per raggiungere gli obiettivi.
È una frase che non amo molto perché, sebbene possa esser detta per un nobile intento come sollecitare qualcuno a non abbandonare un progetto solo perché si incontrano delle difficoltà o perché non si ottengono risultati, può essere fraintesa.
Ad esempio ci sono professionisti, e giuro che non lo dico assolutamente per invidia (anzi spesso li ammiro) che fanno social posting con una puntualità, precisione e continuità davvero impeccabili. In pratica non sgarrano neanche un giorno, non prendendosi una pausa a momenti manco per le festività.
Però a volte mi viene di pensare che abbiano confuso proprio quei due verbi pensando che dal loro dovere a “non mollare mai” derivi anche il dovere a “non fermarsi mai”.
Io credo invece, e questo pensiero rientra nella mia concezione di personal branding, che fermarsi ogni tanto sia importante, anzi indispensabile, e per diversi motivi.
Tra questi c’è che in quanto esseri umani siamo soggetti a “bioritmi” ovvero abbiamo delle fasi di maggiore produttività a cui si alternano fasi di minore produttività secondo un ciclo alternato. Ecco, io credo che sia utile fermarsi ogni tanto, meglio approfittando delle fasi calanti proprio per “riflettere sul viaggio”, per capire se la direzione che si sta dando al proprio personal branding sia quella giusta.
I mercati, ma anche le situazioni economiche e sociali (soprattutto di questi tempi davvero molto incerti), infatti cambiano in fretta. Ma anche noi cambiamo.
Fare personal branding d’altronde è come percorrere una strada che, oltre ad essere in salita, è tortuosa e piena di bivi che ci portano a fare continue scelte. Ma non siamo obbligati ad andare per forza avanti, possiamo invece fermarci qualche giorno in “aree di sosta immaginarie” dove riposare ma anche riflettere, per poi ripartire più convintamente, senza ignorare la possibilità di dover fare un’inversione ad U, se necessario.
Perché mollare significa abbandonarsi al destino, scegliere di NON scegliere.
Fermarsi al contrario significa abbandonarsi alla ragione e all’ascolto delle proprie emozioni, per poi ripartire più convinti e decisi, assaporando il viaggio verso una destinazione.
Che poi è quello che ho provato a fare io in questi ultimi giorni in cui sono stato fermo a casa per un brutto raffreddore che, tra l’altro, mi ha fatto perdere la partecipazione a questo evento di marketing a cui mi sarebbe piaciuto partecipare. Tutta via ho riflettuto molto su questi tempi strani e su me stesso, ed oggi sto provando a ripartire spero con maggiore lucidità e convinzione.
E tu, che ne pensi?
Non penserai che i tuoi clienti e contatti si dimentichino di te se ti fermi dal lavoro o dall’attività sui social per qualche giorno, eh.