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Il recente episodio della nuova premier Giorgia Meloni che alla Camera si è rivolta dando “del tu” ad un onorevole (nero, sarà un caso?), comunque scusandosi appena richiamata dall’opposizione, ha riportato alla mia mente un articolo che scrissi nel 2017 sul mio blog dedicato proprio alla differenza tra “dare del tu” e “dare del lei” in comunicazione.

Se non sai a cosa mi riferisco, in questo breve video puoi vedere l’episodio:

Qui invece ti incollo quell’articolo: https://www.leocascio.com/personal-branding/come-rivolgersi-ai-clienti-meglio-dare-del-tu-o-del-lei/

Ebbene l’ho riletto (riporta anche un caso interessante che coinvolge il famoso scrittore Umberto Eco, e per questo forse meriterebbe una lettura anche da parte tua) e, sebbene oggi probabilmente lo scriverei in modo diverso (in un certo senso ci proverò con questo che stai leggendo), sono ancora d’accordo con quel punto di vista.

A distanza di anni voglio oggi tornare su questo argomento puntualizzando una cosa forse non sufficientemente comunicata a suo tempo: non c’è una regola fissa per dare del tu o del lei.

No, la strada di definire “il tu” o “il lei” a priori nel proprio stile comunicativo (o anche tone of voice) non è sempre percorribile.

La decisione dipende da caso a caso

Generalmente, volendo fare un’analisi sintetica e dal punto di vista comunicativo, la scelta dell’uso del tu piuttosto che del lei dipende fondamentalmente da 3 fattori.

Il luogo dove ci si trova, il rapporto in essere tra le parti e la sfera pubblica o privata.

  1. Per luogo intendiamo dove comunichiamo. Prendendo a modello il caso Meloni, un luogo istituzionale come Montecitorio sicuramente suggerisce di porsi col “lei” piuttosto che dando del tu. Si tratta di una prassi tipica ad esempio anche dell’ambiente universitario. Se come me hai frequentato un ateneo, non avrai dimenticato i prof. dare del lei agli studenti. Che proveniendo dalla scuola (in sui, si sa, tipicamente i prof. danno del tu ma non viceversa) era un piccolo e comprensibile shock.
  2. Riguardo al rapporto, questo è davvero cruciale: se è di confidenza è del tutto normale darsi del tu (anche se darsi del lei non significa affatto che non possa esserci un clima se non di fiducia almeno di stima, rispetto e persino amicizia). Ma “il tu” è un fatto naturale e spontaneo. Anzi, dovrebbe esserlo, proprio come coronamento di una fiducia reciproca.
  3. Infine riguardo alla sfera pubblica/privata direi che anche quella incide molto nella decisione. Ad esempio il mio “ex boss”, quando agli esordi lavoravo come dipendente in una scuola di formazione, consentiva a noi dipendenti di rivolgersi a lui col “tu” ma solo inter nos mentre davanti a clienti (per affermare una leadership in realtà molto scricchiolante) pretendeva di rivolgerci a lui col “lei”.

Insomma, la scelta corretta del dare “del tu” piuttosto che “del lei” dipende molto dal buon senso.

In ogni caso credo che la cosa da evidenziare sia che bisognerebbe, anche in chiave personal branding, evitare di strumentalizzarla.

In buona sostanza credo che non sia mai buona cosa usare il “tu” per definire una gerarchia, specie se ciò avviene in pubblico (a differenza del “lei” che invece, come raccontato nel mio vecchio articolo, può essere un modo lecito per mantenere le distanze ad un imbarazzante, perché non voluto, “tu”).

Nel business, ad esempio, dare del tu ad un potenziale cliente non appena conosciuto solo per cercare di farselo amico sarebbe da evitare perché poco etico.

Cioè penso si debba evitare questo approccio perché, imbarazzando l’interlocutore, potrebbe avere l’effetto contrario, allontanandolo. Con conseguenze sulla reputation.

Che ne pensi?

Generalmente sul lavoro, ma anche nella vita, preferisci dare del tu, del lei, o addirittura “del voi”? E perché?

Sei d’accordo sul mio modo di vedere la questione? Anche questa volta non vedo l’ora di confrontarmi con te.

(Foto: Pexels)

Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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