(Tempo di lettura 3 minuti)
Caro amico che mi chiedi un nuovo colloquio dopo 6 mesi dal nostro ultimo incontro sul lancio del tuo nuovo brand con annesso sito web, anche se te l’ho detto a voce lo scrivo qui sul mio blog ché magari può essere utile ad altri.
1) Dopo così tanto tempo (e oggi che il mercato del lavoro corre alla velocità della luce è “biblico”) quel preventivo non vale più. Eppure c’era scritto a caratteri cubitali “valido entro il 30/12/2022”.
Ma clausola a parte: vedi che tutto cambia, tutto si evolve, incluso il carico di lavoro ergo tempo e costi. Mai prendere “per sempre” un preventivo specie se suona come un’offerta a tempo. Sì, noi marketer spesso mettiamo “fino a” per far leva sull’urgenza (è il “principio di persuasione della scarsità” di Cialdini), ma non è sempre un trucco di marketing. Anzi per me non lo è MAI.
2) Come fai a chiedermi un nuovo incontro gratuito? Sì, vero che sarebbe “tempo dedicato alla vendita” ma a dirla tutta è anche tempo dedicato alla consulenza visto quante cose ti ho spiegato facendoti anche formazione. E la consulenza (ad eccezione di quella iniziale che ritengo sia giusto all’inizio omaggiare per darci modo di conoscerci) a casa mia si paga.
Quindi se te ne serve altra OK, ma prima ti mando il tariffario.
3) Con che coraggio mi chiedi, e lo avevi fatto già quindi insisti, di fare meno cose di quelle proposte tagliando su servizi essenziali come ricerca di mercato e studio della concorrenza?
Eppure che l’analisi è la parte che non si vede che però tiene in piedi il brand, che gli dà chance di esistere e magari prosperare, te l’avevo detto settordici volte. D’altro canto non si può neanche tagliare sulla comunicazione.
Scrivere buoni testi, creare buone immagini ed un “sistema di marketing” che funzioni bene non solo tecnicamente ma nel senso che trasformi freddi contatti in clienti innamorati richiede un sacco di lavoro su cui non si taglia un cavolo: o così o pomì! Tutto o niente!
4) Il preventivo non costava come una bici ma neanche una macchina. Come è possibile che non hai i soldi per finanziare pochi K? Sicuro che vuoi fare l’imprenditore? Un imprenditore dovrebbe conoscere un minimo il significato della parola “investire”, quindi sapere che per ottenere Y dovrà investire X. Ed X non è un costo ma, appunto un investimento.
Detto facile: far soldi costa soldi. Ed ovviamente non solo soldi.
5) A proposito di macchina ho visto che hai una Porsche. Complimenti! Scusa la battuta ma ci sta troppo perché spiega proprio il senso del mio articolo…
Ma quindi va a pedali? Se al concessionario hai fatto ‘sto discorso come minimo non avrà il motore.
______
Lo so, sono stato un po’ cattivello scrivendo pubblicamente buona parte di ciò che ho detto stamattina ad un mio contatto che avrebbe voluto ingaggiarmi come “brander” ma che evidentemente – malgrado il mio “spiegone” pure a gratis – non ha ancora compreso come funziona questo mondo.
Non ha compreso che lanciare un brand richiede investimenti adeguati (e la cifra proposta era proprio il minimo indispensabile per lanciare il brand, detto anche “minimum viable brand”).
Chiedere più volte con lo scopo di risparmiare di rimuovere attività cruciali come l’analisi non è solo concettualmente sbagliato ma anche offensivo per chi fa il mio mestiere.
Sicuramente il tizio in questione non rinsavirà ed il secondo colloquio se lo farà con suo “cugggino” ma va bene così! D’altronde non si può piacere a tutti. Ed il mio personal branding, com’è giusto che sia (si chiama “fare selezione”) è pure d’accordo.
Se sei d’accordo anche tu… hai un altro buon motivo per registrarti alla mia newsletter se non l’hai già fatto.
In ogni caso puoi farmi sapere che ne pensi commentando la versione Linkedin di questo articolo oppure contattandomi qui.