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Nel mio blog scrivo di argomenti di cui ho dimestichezza da quasi due decenni. Ho iniziato a navigare su internet nel 1995, ho creato il mio primo sito web nel 1997 ed iniziato a lavorare professionalmente, da impiegato di una software house e scuola d’informatica, dall’autunno del 1998. Nel frattempo ho acquisito competenze in vari rami del ICT (Information Communication Technologies) di cui ho fatto tesoro negli anni.
Poi il mio focus di questi ultimi due anni per il marketing, argomento in realtà già noto da molto tempo (un obbligo, oltre che un piacere, avendo la necessità di trovarmi i clienti). Fino ad arrivare ai giorni nostri, con questo blog in cui ho appena superato i primi 50 post e un altro blog sul mondo legale e due podcast lanciati anch’essi di recente.
Questo preambolo per ripeterti come un mantra che in questo blog qualcosa da raccontare ce l’ho. Intendo dire che di consigli da applicare, di tattiche da attuare e di trucchi etici da mettere in pratica posso dartene, ed in effetti te ne ho dati, sempre con l’interesse principale di aiutarti a massimizzare le tue vendite e soprattutto a dare lustro al tuo brand.
Tutto ciò in un mercato, quello attuale, fortemente competitivo, in cui emergere è sempre più difficile, ed in cui curare i dettagli nel modo di comunicare è divenuto vitale ed in cui improvvisarti equivale a porre le basi per il tuo fallimento.
Non posso invece essere soddisfatto dell’engagement (cioè del coinvolgimento/partecipazione), che è ancora molto scarso. So che prima o poi aumenterà, con una maggiore partecipazione dei lettori, magari domande e rilascio di commenti a cui, certamente, non farò mancare le risposte mie e di chi vorrà partecipare alle conversazioni. D’altronde so che ogni business online richiede tanto tempo per portare risultati importanti (ne parlo anche qui), o quantomeno significativi, quindi tutto sommato, va bene così.
A scanso di equivoci: se ho deciso di scrivere questo post non è per parlare di me, ci mancherebbe altro, anzi se do questa impressione ti assicuro che non è così.
Il vero motivo è semmai un’altro: il fatto che spesso devo fermarmi con i contenuti strategici, consigli, passi e metodi per massimizzare le vendite o fare branding, e cedere il passo a discorsi sociologici e psicologici. E tutto questo nonostante, e ci tengo a precisarlo a gran voce, che:
Non sono un motivatore!
Eppure devo dirtelo, caro imprenditore! Mi costringi, spesso contro la mia volontà, a farti anche da motivatore!
Questa mia convinzione nasce dal timore che molte cose che ho finora scritto, e che continuerò a scrivere (mi riferisco precisamente alle pillole di marketing e comunicazione con cui farcisco questo sito per ben 3 volte alla settimana con tanto di newsletter settimanale inviata il lunedì mattina con tanto di augurio di “buon lavoro”) a giudicare dalle stats tu le legga con interesse ma che non fai quel che ti dico!
Non le applichi, non le metti in pratica, insomma non fai nulla!
La prova è che quando leggi, ad esempio, i miei sette ottimi metodi per generale traffico targettizzato verso il tuo sito web (tra gli articoli più letti) non interagisci, chiedendomi ad esempio ulteriori ragguagli.
Ecco, ci tenevo a dirtelo, senza peli sulla lingua com’è mio solito. Spero apprezzerai la mia schiettezza. Sono convinto che comunque, dopo le ferie estive che sono alle porte ed il meritato relax (perché so che ti sei spaccato la schiena nel tuo lavoro giornaliero), mi leggerai con maggiore voglia di partecipare, di capire, di chiedere, di metterti in discussione, di cambiare.
Sappi inoltre che col mio blog (e ci metto anche l’altro blog ed i due podcast) se dovessi aiutare anche un solo imprenditore, oltre a quelli che già seguo e che conosco da anni e che mi confermano l’utilità del mio operato, continuerò a scrivere e a comunicare ad oltranza, sperando di non dover ricorrere ancora a concetti di motivazione!
Perché caro imprenditore, senza offesa, se per darti una mossa hai bisogno di un motivatore, è meglio che cambi mestiere!