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Di recente sono stato al WMF di Rimini, il Web Marketing Festival che i meno boomer di me chiamano WMF – We Make Future.

Con la mente ancora imbabolata dalle ferie riminesi e successivo terrificante ritorno al lavoro (che spiega anche il motivo per cui negli ultimi 10 giorni non ho scritto nulla sul blog) proverò a raccontartelo in 2000 battute.

Nel senso di caratteri spazi inclusi (‘na cartella va!). Anche se qualche battuta nel senso di minch… forse mi scapperà.

Quest’anno ho trovato il WMF semplicemente galattico, enorme, strapieno di stand, speech, addetti e visitatori. Ho notato una crescita dell’evento rispetto alla mia ultima volta (nel 2019). Allora era al Palacongressi, non proprio una saletta.

Il WMF dal 2022 si svolge invece alla Fiera di Rimini: location ancora più grande.

Su cosa intendo per “crescita” ci tornerò dopo, ora voglio solo dire una cosa a chi ho (ri)visto a Rimini…

“Grazie! Se non ci foste bisognerebbe AI-zzare i vostri avatar!”

E poi voglio scusarmi con chi non sono riuscito a (ri)vedere, inclusi quei pro di cui mi sono perso gli speech (non è la stessa cosa ma recupererò coi replay).

Conoscere o rivedere persone, e sottolineo PERSONE, con cui scambio valore da anni online è stato il vero OPEN TO MERAVIGLIA.

Non serve taggare a chi mi riferisco, tanto chi sa sa, anzi “prova”. Le emozioni sono state grandi e condivise. Incluse quelle che hanno permesso, con un semplice abbraccio o sorriso, di ripianare rapporti freddatisi nel tempo.

Insomma il mio WMF anche questa volta s’è rivelato un evento magico dove VIVERE LE PERSONE, cosa che avviene già online ma di certo non con tale intesità. WMF potrebbe stare per “We Meet/Make Friends”.

Cosmano (l’unico che ho taggato nella versione social di questo articolo che puoi leggere qui), pensaci! Se lo adotti mi accontento di un free lifetime ticket.

C’è un MA

Mi spiace solo una cosa, e qui concludo: come dicevo il WMF è cresciuto, ma IMHFO (la “F” sta per… vabbé avete capito!) nei numeri più che nella qualità.

Un evento più grande significa alzare il numero di partecipanti ed euro che girano ma non la qualità percepita dei discorsi (tutti: dal mega-speech alle chat tra freelance) per me rovinati dalla musica assordante in un ambiente dispersivo.

Per me è stato un peccato.

Credo che “Palacongressi is the key” ma fate voi cari organizzatori (mi riferisco a loro perché questo articolo verrà “spiattellato” nel form di raccolta feedback dell’evento).

Ve lo dico senza polemiche: mal che vada chi vorrà fare due chiacchiere davvero di qualità se ne andrà in piadineria o al ristorante al mare o in città. Rigorosamente senza fila.

Grazie ancora a chi ho incontrato ed a chi incontrerò ad uno dei prossimi WMF a cui probabilmente parteciperò!

Che ne pensi?

Se per caso sei stato al WMF 2023 e sei in accordo (o in disaccordo) con la mia breve e schietta recensione, scrivimi qui o lascia il tuo pensiero sul social post linkato prima.

Come sempre mi piacerebbe molto confrontarmi perché comunicare non è mai una questione privata. Comunicazione è relazione!

Premesso che non voglio venderti nulla (giuro): ti va di relazionarti con me?


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
Che ne pensi del mio articolo? La tua comunicazione aziendale o personale ha bisogno di una mano? CONTATTAMI ORA! :)