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Giorni fa la senatrice ed imprenditrice Daniela Santanché, durante un programma televisivo in cui vestiva il ruolo di maestra presso una scuola elementare, interpellata dai bambini ha detto loro:

Il denaro è l’unico strumento di libertà. Chi paga comanda.

Ne è venuto fuori un polverone, visto che da più parti è stata criticata:

Come è possibile far passare l’idea, e trasferirla ai bambini, che nella vita conti solo il denaro?

Come è possibile affermare che i soldi consentono di imporsi sugli altri?

A me la Santanché, viste le idee nazionalistiche e bigotte lontane anni luce dal mio modo di pensare, non è mai piaciuta. Però la sua frase, a differenza di chi si è indignato, l’ho capita e mi è piaciuta, tant’è che ho voluta citarla in un post sul mio facebook che non è di certo passato inosservato.

Se la cosa ti lascia di sasso, facendoti credere di avere a che fare con un cinico, lascia che ti spieghi perché quella frase non è così blasfema, anzi, all’opposto, in un certo senso è anche giusta.

Certo, devo dire che probabilmente da parte della Santanchè usare l’aggettivo “unico” è stato un tantino troppo. In verità il denaro NON è affatto l’unico strumento per raggiungere la libertà, ce ne sono valori importantissimi come conoscenza e amore. Ed anche la frase “chi comanda paga” avrei evitato di dirla a dei bambini, perché non spiegandone bene il significato è sembrato che la giustificasse, come se fosse giusto che nella nostra società comandi soltanto chi ha i soldi. Ovvio che non è sempre giusto, ma quella è una realtà innegabile. Accettabile nel mondo privato, meno in quello pubblico di cui la Santanchè fa parte.

E allora perché è giusto dire che il denaro è il principale strumento di libertà?

In generale la libertà è un sentimento così meraviglioso e complesso che non può essere banalizzato, è vero. Perché è come la felicità.

Cos’è la felicità? Tu lo sai? E anche la libertà è un po’ così.. la classica domanda da un milione di dollari!

Però se parliamo di business, ed anche ai bambini di una scuola elementare può anche aver senso farlo visto che la scuola deve (o meglio dovrebbe!) essere strumento di preparazione al mondo del lavoro (e a mio parere iniziare a spiegare il significato del denaro sin da piccoli è importante), possiamo identificare la libertà come la condizione di “non essere ricattabile”.

E nel mondo del lavoro c’è un solo modo per essere non ricattabile, ovvero:

Essere in possesso di denaro in quantità sufficiente per evitare di farsi condizionare la vita dagli altri.

In sostanza il denaro è davvero l’unico strumento di libertà, perché averne a sufficienza, o meglio ancora in grande quantità, ti consente di essere libero (sembra un controsenso, ma è così) dal denaro stesso.

Il denaro ti libera dal denaro!

Ed infatti il ricco, chi ha cioè molto denaro, di solito è libero e felice perché non ha bisogno di “vendere” il proprio pensiero o le proprie azioni. A differenza del povero, che al contrario vive in una costante insicurezza ed infelicità data solo apparentemente dalla mancanza di denaro, ma data in verità esclusivamente dal poter vivere la vita che vuole.

Il ricco non è felice in quanto tale, ma perché libero!

Questo ragionamento si comprende ancora meglio se ci si concentra sul significato di denaro.

Cos’è il denaro?

Diversamente da ciò che molti credono, il denaro è qualcosa che i ricchi di solito non vedono come un obiettivo, ma come un mezzo. I ricchi non sono tali perché detengono la ricchezza, ma perché la fanno “girare”, contribuendo alla sua ridistribuzione. È il loro “cash-flow” che determina il loro stato economico e, conseguentemente, sociale!

Il povero invece normalmente vede il denaro come un obiettivo. E questo perché, per vivere, ne ha costantemente bisogno, divenendo in casi limite una vera ossessione. Il denaro per un povero non è quasi mai uno strumento. Ed è per questo, ad esempio (e qui mi rivolgo alla platea degli imprenditori che credono di esserlo ma non lo sono affatto!) non comprende affatto il significato di investimento.

Il povero, insomma, vede il denaro come “il male” semplicemente perché non ne ha.

Si comporta come la volpe che non può raggiungere l’uva perché è troppo in alto, e allora dice che è acerba!

Ma che cosa stai dicendo, Leo?

Questa è stata l’obiezione più gentile rivoltami da un mio ex amico di Facebook (non cancello mai nessuno, ma chi mi offende sostenendo che scrivo assurdità, visto che tra l’altro non faccio il blogger per hobby, viene bannato a vita).

Allora voglio chiudere questo post, qualora qualche altro prevenuto avesse dubbi sulla liceità delle mie affermazioni, con la seguente magnifica citazione sul denaro di un certo Lorenzo Ait, imprenditore ed economista ispiratosi al pensiero del filosofo Zygmunt Bauman.

Voi disprezzate coloro che danno importanza al denaro ma la verità è che se non date importanza al denaro vi ritrovate a lavorare per tutta la vita per i soldi mentre chi dà importanza al denaro lo fa perché sa che le cose importanti sono altre. È proprio per questo che il denaro va studiato proprio per raggiungere la libertà dal denaro.

Ed infatti da parte mia aggiungo che per me le cose importanti nella vita sono altre.

Perché il denaro è un mezzo, e chi pensa che sia un obiettivo, a prescindere dal conto in banca, è un fallito già in partenza.


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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