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Mi è stato chiesto: “Leo, che succede? Ultimamente non scrivi più sul tuo blog!”. Con un po’ di imbarazzo, lo ammetto, ho dovuto ammettere la verità: “perché ho smesso di scrivere? Perché è inutile, il content marketing non funziona, non ho ottenuto risultati, curare questo blog è solo una perdita di tempo!”.

Ovviamente sto scherzando!

Tornando serio, in realtà si è verificato l’effetto opposto: dopo quasi un anno di continuo “posting” (il prossimo 1 aprile, e non è uno scherzo, questo blog soffierà la sua prima candelina!), all’inizio con una frequenza folle di 3 articoli alla settimana, poi 2, poi 1 soltanto, e nell’ultimo mese, ahimè, “zero”, il numero di contatti, richieste di preventivi e, di conseguenza, di nuove consulenze e progetti derivanti, è aumentato costantemente, portandomi a dover sacrificare, per starvi dietro, il tanto amato tempo dedicato al blogging a commesse spesso regolate da rigide scadenze.

Il bello è che le visite e le registrazioni alla mia newsletter sono aumentate tanto anche nell’ultimo mese, nonostante il blog sembrasse “morto”!

Quindi in realtà, sebbene sia ancora da sistemare ed ottimizzare, con un “funnel” (se non hai idea di cosa sia,  ne parlo qui) certamente migliorabile, questo sito funziona eccome! Ma se da un lato, grazie ai suoi contenuti di valore, non ha che generato credibilità e nuove commesse (e quindi fatturato), dall’altro ha ridotto il tempo utile per continuare a curarlo. Insomma ho dovuto combattere, e sto tuttora combattendo, una “guerra interna” a cui non sono ancora abituato, ma che voglio spiegare in questo post.

La guerra interna del blog di successo 

La guerra che un blogger che ottiene dei risultati deve combattere è quella contro il tempo.

Ho capito, per esperienza ma anche grazie a frequentazioni, corsi e letture in cui mi sono immerso negli ultimi mesi (in ultimo, la mia partecipazione al Tour milanese di Smart Business Lab con il preparatissimo coach Lorenzo Ait, creatore tra le altre cose di Liquid Business Formula a cui ho dedicato una recensione di successo diverso tempo fa), che se il blog aziendale funziona c’è un solo modo perché esso possa continuare a farlo negli anni a venire.

Con Lorenzo Ait a “Smart Business Lab in Tour” il 13 marzo presso l’Hotel Michelangelo a Milano.

Occorre che quel consulente, commerciante, artigiano, agricoltore o qualsivoglia professionista o lavoratore con il pallino per lo storytelling, sappia rapidamente ed inesorabilmente trasformarsi in “vero imprenditore”.

Sulla figura dell’imprenditore mi sono soffermato spesso su questo blog. Ad esempio in questo articolo parlo di “imprenditore libero” o “liquido”. Oggi mi rendo conto che non è possibile portare avanti un progetto quale un semplice blog, e soprattutto farlo crescere (e far crescere l’attività ad esso legato) senza adottare tutte le tattiche richieste dall’imprenditoria liquida. Insomma diventarlo è diventato un must!

Diventa imprenditore liquido (e fallo in fretta!)

Ho capito sulla mia pelle che, dal momento in cui ti rendi conto, numeri alla mano, di essere un bravo blogger, devi assolutamente garantirti che la tua “creatura” continui a funzionare e che per farlo devi fare principalmente tre cose:

  • Creare e mantenere una rendita automatica
  • Trovare, coinvolgere e coordinare bravi collaboratori
  • Tenere traccia e migliorare continuamente i dati in tuo possesso

In sostanza, applicando i tre suddetti punti, ti metti nelle condizioni di avere più tempo per te stesso e la tua famiglia, per le tue passioni ed i tuoi hobby, ed anche per scrivere sul tuo blog con lucidità e costanza. Il punto è non farsi imbrigliare nel falso mito di chi crede che per guadagnare si debba per forza vendere il proprio tempo.

La verità è che se vendi il tuo tempo, ad esempio ti fai pagare anche 100 euro per ogni ora che dedichi a qualcuno, non potrai incassare più di 800€ al giorno ammesso che tu faccia le canoniche 8 ore giornaliere.

Ora, non dico che sia affatto male, anzi! Ma che succede se ti ammali e non puoi lavorare più? Oppure se vuoi prenderti una settimana di pausa dal lavoro? Semplice: se non lavori non guadagni!

Non è una questione di ingordigia (come se voler diventare imprenditori fosse solo ambizione per guadagni più elevati), ma “culturale”: per garantire la sostenibilità e la scalarità del business, è necessario creare ed ottimizzare una “leva”, cioè un “sistema” che crei rendite automatiche (con un blog, ad esempio, con le affiliazioni, gli annunci pubblicitari o la vendita di corsi/info-prodotti) ed in cui il lavoro meccanico o ripetitivo possa essere svolto da macchine o da collaboratori (purché in gamba).

Ed in cui tu, in quanto blogger/imprenditore, monitori tutta la situazione senza dedicare ore ed ore, ma appena pochi importanti minuti ogni x giorni.

L’imprenditore non può e non deve fare il lavoro meccanico, ma deve controllare che il CR (conversion rate) del suo blog sia sotto controllo, così come altri parametri che vengono definiti in gergo “KPI” (Key Performance Indicators). Di questo ne parlo in altri post su questo blog, ad esempio anche qui.

Certo, anche se tu diventassi imprenditore liquido non puoi assolutamente prenderti il lusso di non fare niente tutto il giorno: devi dedicare comunque del tempo alla tua professione, ma ne basta poco purché in modo mirato.

Il tuo deve essere un prezioso “lavoro di valore”.

Conclusioni

Ecco perché questo che stai leggendo è il mio primo post dopo un mese. Non perché, come scherzavo all’inizio, questo blog non va e mi sono stufato, ma perché sono nella piena fase in cui da “consulente” mi sto trasformando in “imprenditore” (liquido e libero).

Purtroppo il passaggio da un ruolo ad un altro non è istantaneo, ma richiede tempo. Per cui non me ne faccio una colpa se ho abbandonato il blog per un mesetto pieno (ma lo prometto: cercherò di evitare che ciò accada di nuovo!). Di certo so che il mio obiettivo è quello che ho detto, so dove voglio andare e ho definito i passi per raggiungere questo scopo. Il punto non è essere infallibili, anzi, commettere errori o imprecisioni ci sta, perché solo da questi si può davvero imparare per migliorarsi! È un viaggio…

A questo punto, te la butto lì: ti va di farmi compagnia in questo viaggio? Sì? Allora sali a bordo!

Ideerò e progetterò per te il tuo personal brand, creerò il tuo blog, ti insegnerò a gestirlo e poi ti aiuterò, come sto facendo con me stesso, a diventare “imprenditore liquido”. Altri imprenditori, come ad esempio il dottor Paolo Lentini, lo stanno già facendo (dai un’occhiata al suo nuovo sito/blog).

Voglio che anche tu possa trovarti in una situazione in cui permetterti di lavorare sempre meno (in termini di ore) ma sempre meglio.

Tutto ciò a vantaggio delle tue finanze e… del tuo benessere!


Leo Cascio

Leo Cascio

Sono brand builder, creator, consulente, formatore e divulgatore di web marketing. Autore del libro "Personal Branding sui Social" (link Amazon).
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